Perché l’organismo necessita di ferro?
Non soltanto per contrastare l’anemia: tutti i motivi per cui il ferro è indispensabile al nostro corpo
Un minerale presente nell’organismo in quantità particolarmente elevate, rispetto agli altri, è il ferro, nonché anche uno dei più conosciuti. Tutti infatti avranno sentito parlare di ferro basso o anemia, ecco che quindi in questo articolo cercheremo di fare chiarezza sull’importanza di questo macroelemento.
Per prima cosa è bene mettere subito in evidenza un aspetto chiave connesso all’importanza del ferro, trattasi infatti uno dei componenti fondamentali dell’emoglobina, proteina che si occupa di trasportare l’ossigeno dai polmoni al resto del corpo, ma anche della mioglobina, che invece rifornisce i muscoli. Inoltre il ferro è indispensabile a molti enzimi, per la produzione di ormoni e tessuto connettivo.
Il fabbisogno giornaliero per un adulto è di circa 14 mg, sebbene lo stesso possa subire variazioni in funzione dell’età, del sesso e di altre condizioni preesistenti, quali gravidanza, allattamento o mestruazioni, fattori che evidenziano come nel complesso la donna necessiti un quantitativo maggiore di questo sale minerale.
Carenze ed eccessi di questo minerale
Indubbiamente la prima conseguenza connessa a una carenza di ferro nel sangue è l’anemia. Per anemia si intende una riduzione di globuli rossi nel sangue, quindi una maggior difficoltà nella distribuzione di ossigeno agli organi e tessuti.
Stanchezza, debolezza, problemi gastrointestinali, scarsa memoria e capacità di concentrazione, riduzione delle difese immunitarie e problemi di regolazione della temperatura corporea sono i principali sintomi riconducibili a questa condizione.
Se la carenza di ferro si verifica in gravidanza potrebbero manifestarsi problemi nello sviluppo del sistema nervoso del bambino, oltre ad aumentare il rischio di parti pretermine e sottopeso. Per queste ragioni, ma anche perché durante la gravidanza la quantità di sangue in circolo nel corpo è maggiore, è indispensabile incrementare la normale assunzione di ferro ricorrendo, ove necessario, anche a integrazioni.
In caso contrario, ovvero ove l’assunzione di ferro fosse eccessiva, potrebbero verificarsi problemi di stomaco, stitichezza, vomito e nausea, crampi addominali e difficoltà nell’assorbimento dello zinco. Vi è inoltre una condizione medica detta emocromatosi, che porta a un eccessivo accumulo di ferro nell’organismo, in questo caso, ove non tenuta sotto controllo la situazione, si potrebbe correre il rischio di cirrosi, cancro al fegato e malattie cardiovascolari.
Quali alimenti hanno un elevato contenuto di ferro?
Chi soffre di anemia dovrebbe prestare particolare attenzione all’alimentazione, andando a introdurre quei cibi che possono favorire un innalzamento dei livelli di ferro nell’organismo.
Tra questi quelli che più ricchi sono:
- Fegato
- Carne
- Pesce
- Legumi
- Careali
- Frutta secca
- Vegetali a foglia verde scura (spinaci per esempio).
È bene tener presente però che negli alimenti di origine vegetale il quantitativo di ferro non è paragonabile a quello presente in quelli animali, o quanto meno risulta più difficile assimilarlo. Un’accortezza che potrebbe aiutare è quella di assumerli in associazione ad alimenti ricchi di vitamina C, quali ad esempio limone, arance e peperoni.