microbiota

Stati emotivi e intolleranze? Colpa del microbiota.

Malumore, stati d’animo, aspetti psicologici della vita, sarà colpa del microbiota? Ti chiederai : ma perché se ne parla qui, cosa c’entrano gli stati emotivi con le intolleranze ?

“Certo che a volte sono di malumore e vorrei essere più positiva, essere capace di  reagire meglio allo stress della vita quotidiana, ma sono fatta così. E poi  devo anche sopportare i disturbi intestinali , la sensazione di stanchezza  fisica , un certo affaticamento mentale e così via … E, poi sono diventata intollerante a certi alimenti!”

Siamo abituati a pensare che siano i nostri stati emozionali ad influenzare il nostro benessere , a partire da quello intestinale. Ed è certamente vero, basti pensare a certi modi di dire popolari : ad esempio  questo lavoro mi fa venire il maldipancia, questa situazione mi fa c…

Ma se fosse vero anche il contrario , e cioè che certe problematiche partono dall’intestino e vanno ad influenzare sia comportamenti che stati d’animo, oltre che vere e proprie patologie organiche, anche molto gravi e che non sembrerebbero direttamente collegate, come obesità , tumori, autismo , ma anche depressione… ?! e ovviamente le intolleranze.

L’imputato pare che sia il microbiota , che una volta chiamavamo flora intestinale, un vero e proprio superorgano costituito da miliardi di microorganismi,  che dialoga, e a volte li comanda, con tutti gli altri organi ed apparati del nostro organismo. Sono moltissimi gli studi che lo riguardano, alla ricerca di terapie innovative.

In studi sull’obesità si è trovata una sua composizione sbilanciata  che influisce sul cervello con segnali errati per le sensazioni di appetito, sazietà, pienezza, livelli di glucosio, insulina.

Si studia  come il microbiota intervenga sia in senso preventivo sull’insorgenza di tumori che nella risposta alle terapie antitumorali  e come una sua diversa composizione  possa conferire dei vantaggi ai pazienti .

E la depressione e problemi similari? Nell’intestino c’è una rete nervosa molto complessa  (sistema nervoso enterico) che gestiscono le attività intestinali e sono collegati al cervello. L’intestino, quando funziona bene con una solida funzione di barriera della mucosa e  un microbiota in salute, produce il 95% della nostra serotonina , il  neurormone del  buonumore che  è direttamente coinvolto nei meccanismi dell’ansia e della depressione, e nei nostri comportamenti . Si pensa che numerose malattie ,ritenute neuropsichiatriche, abbiano origine proprio nell’intestino.

E non dimentichiamo che studi sperimentali indicano che la composizione del microbiota intestinale influenza  la tolleranza al glutine

Rispetto all’ influenza dell’alimentazione sul microbiota, si è visto che sono coinvolti il glutine,  le fibre dei cibi integrali,  la proporzione di proteine, carboidrati e grassi, le componenti del latte , gli oligosaccaridi di verdura e  frutta e così via.
Una deduzione  chiara ? La nostra alimentazione – oltre ai geni, l’ ambiente ,gli stili di vita – causa modifiche  al microbiota che a sua volta influenza tutto il funzionamento del nostro organismo ed il nostro benessere : in senso positivo, se è con maggior presenza di fibra, alimenti freschi, non industriali, eliminazione o riduzione del glutine, dello zucchero . Oppure in senso negativo.

L’attenzione e la consapevolezza verso gli alimenti a cui ci porta una diagnosi di intolleranza alimentare costituisce quindi la chiave per un miglioramento globale . E allora ?! Forza ! mente aperta, buonumore , padelle pronte e fuochi accesi.

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