dieta a rotazione

Dieta a rotazione per recuperare la tolleranza

Se siete costretti a cambiare la vostra alimentazione non vi basterà solo la forza di volontà. Qualsiasi intolleranza crea disagio e non è facile cambiare il proprio stile di vita. Avrete molte tentazioni e ogni pretesto sarà buono per farvi cadere. Le abitudini sono difficili da cambiare e forse riuscirete ad ingannare gli altri ma sicuramente non voi stessi. Vi verranno in mente pensieri del tipo: “In famiglia non mi capiscono”, “Fuori casa è impossibile stare in riga, ri- comincerò al ritorno dal viaggio”, “Ma con questa dieta non posso mangiare più niente”, “Preparare piatti diversi per la cena è troppo impegnativo!” e questi “ritornelli” vi impediranno di modificare le vostre abitudini e quindi di riscoprire salute e benessere.

Meglio trovare il modo per trasformare il vostro “limite” in un gioco e sicuramente tutto vi sembrerà più facile. Tutto s’impara nella vita! Ovviamente all’inizio meglio farsi dei promemoria e delle tabelle con l’elenco dei cibi concessi e vietati. Al supermercato perderete un po’ di tempo a leggere le etichette degli ingredienti, ma via via che passeranno i giorni conoscerete a memoria tutti i prodotti che potete consumare senza pericolo.

Scoprirete nuovi sapori, nuovi alimenti fino a ieri sconosciuti come quìnoa, miglio, grano saraceno, castagne e amaranto,canapa e nuove bevande alternative al latte. Scoprirete un mondo nuovo e in men che non si dica vi adatterete e non sarà più una strada in salita. Comincerete a stare meglio e il tutto vi verrà automatico.

I primi tempi stilatevi un menu’ settimanale dove programmerete cosa consumare a colazione e cosa cucinare per pranzo e cena. In questo modo, almeno inizialmente, sarà piu facile e ciò vi servirà anche quando andrete a fare la spesa.

Ci sono piatti che con pochi accorgimenti potete continuare a mangiare. Ad esempio le lasagne, cambiando la besciamella, usando una lasagna di farina di riso e un ragù bianco verrà ottima comunque! Ricordatevi che si tratta di sostituire alcuni cibi con altri e non di “privazione”.

Credetemi, sperimentare un’alimentazione diversa vi darà molto di più di quanto possiate immaginare.

Per i primi mesi raccogliete in un libricino le ricette dei piatti che vi preparate e aiutatevi con Internet, di “ricette senza senza”, come le chiamo io, oramai ce ne sono molte.

Parlate della vostra intolleranza con amici e familiari e fatevi dare consigli su nuovi piatti da cucinare.

Bevete molto tra i pasti e cercate di fare attività fisica all’aria aperta. Sono piccoli accorgimenti che aiutano l’eliminazione delle tossine.

La dieta a rotazione, ottima soluzione nel caso di intolleranze, prevede giorni di “dieta libera” durante i quali è possibile consumare tutti gli alimenti indistintamente e quindi approfittare per mangiare il piatto che piu vi manca.

I risultati della dieta a rotazione non saranno immediati e durante le prime settimane qualche piccolo disturbo “da astinenza” (diarrea, prurito, asma, foruncoli, emicrania) potrebbe presentarsi.

Nel mio caso, dopo due settimane di dieta a rotazione e in particolare eliminando la patata, ho cominciato ad avvertire alcuni sintomi da “astinenza”. Le persone a me più vicine mi hanno fatto notare: nervosismo, depressione, stanchezza, irritabilità, aggressività, sonno disturbato, comparsa di vecchi sintomi, ecc. Ci sono volute altre due settimane durante le quali avrei voluto rinunciare a portare a termine questo percorso prima di apprezzare gli sforzi fatti e abituarmi alla nuova alimentazione. Sono andata avanti perchè ho visto i risultati sulla bilancia, dormivo meglio e non dovevo correre in bagno 10 volte al giorno.

La dieta doveva andare avanti 3 mesi in realtà ho proseguito con le nuove regole per almeno 6 mesi prima di poter dire: ci sono riuscita!

Ho ritrovato il benessere, perso dei chili, non mi sento più gonfia, ho smesso di assumere cortisone e se proprio devo essere sincera fino in fondo, mi sento bene con me stessa. Ora sono consapevole di cio’ che mangio e sono perfettamente in grado di percepire anche il minimo segnale di allarme che il mio corpo mi lancia.

Ogni tanto mi concedo uno strappo alle regole ma so che nei giorni successivi devo tornare ad osservare una dieta priva degli alimenti non tollerati. Mi sono resa anche conto che ci sono alimenti che proprio non riesco ad assumere senza tornare ad avere disturbi per cui ho rinunciato definitivamente a metterli in tavola

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